Il terzo blocco di partite è andato. La RWC emette i primi insindacabili verdetti. Inghilterra e Francia ai quarti, Australia, Sudafrica con un piede e mezzo alla fase successiva, Giappone con un piede in avanti e buone probabilità di accedervi. Salutano ufficialmente Argentina ed Italia. In attesa dei big match di sabato e domenica andiamo a conoscere nel dettaglio i promossi e i bocciati della settimana. Questa settimana nessun rimandato.

George Ford l’indispensabile. Il mediano di apertura dei Leicester Tigers sta costringendo Eddie Jones a spostare Farrell a trequarti centro. Troppo importante il suo contributo di oculata regia per farne a meno nell’arco degli ottanta minuti. Equilibrato nell’alternanza fra attacchi individuali e distribuzione di palloni per il reparto dei trequarti. Tirato a lucido fisicamente sta attraversando forse il suo momento migliore con la maglia della nazionale.

Sulle Ali dell’entusiasmo. Facciamo quattro nomi di atleti con il numero 11 o 14 che stanno incidendo non poco negli equilibri delle loro squadre. Kotaro Matsushima, Semi Radradra, Cheslin Kolbe e Jordan Petaia. Il primo è il terminal offensivo preferito del Giappone ed ha realizzato la meta del bonus con Samoa che potrebbe valere tantissimo in termini di qualificazione ai quarti di finale. Radradra è semplicemente inarrestabile. Un carro armato su gambe di bianco vestito. Mentre Kolbe è l’incarnazione pura del motore di una Ferrari Turbo montato sulla carrozzeria di una 500. Jordan Petaia finisce fra i promossi nonostante una sola presenza al mondiale perchè risulta essere il terzo giocatore più giovane della storia di una RWC a scendere in campo. Il primo millennial di questa edizione che non poteva certo esordire senza segnare una meta. Golden boy fra golden wings.

Lo Steve furioso. Durante l’intervallo fra primo e secondo tempo della partita fra Nuova Zelanda e Namibia sembra che le pareti dello spogliatoio del Tokyo stadium abbiano tremato forte. Il pacato coach degli All Blacks infatti non ha digerito la prima frazione dei suoi giocata in modalità risparmio energetico. Secondo Codie Taylor se lo sfogo di Hansen si potesse classificare attraverso la scala Richter, il sismografo avrebbe raggiunto 9 punti su 10. Gli allenatori che vogliono sempre il top e che mostrano il proprio lato umano ci piacciono da impazzire. Ovviamente rimanendo a debita distanza da loro.

BOCCIATI

I Pumas che non mordono ma che placcano alto. L’Argentina è fuori dal mondiale. La prima delle big che fa le valigie senza arrivare ai quarti e saluta il Giappone con un misto fra amarezza e rabbia. Va detto che il girone C con Francia ed Inghilterra era una bella gatta da pelare, ma gli uomini di Ledesma non hanno mai dato la sensazione di poter fare la voce grossa. Il fallo di Lavanini su Farrell poi ha messo la pietra tombale sul match decisivo con gli inglesi. Intanto alcuni degli esclusi dalla spedizione iridata come Cordero, Isa e Imhoff (6 mete in 5 partite) stanno attraversando un ottimo momento di forma nel Top 14 francese. Forse la UAR deve rivedere qualcosa nella sua politica di scelta dei giocatori?

Brunel, la Francia e quel gusto insano per le polemiche. La (risicata) vittoria della Francia su Tonga ha regalato i quarti di finale ai blues. Se ce lo avessero detto otto mesi fa non ci avremmo creduto. Adesso che le acque sembrano calmarsi ecco che arrivano due missili terra aria caldi caldi. Il primo è l’affaire Guirado. Il capitano designato sembra aver perso la fiducia dello staff e la relativa fascia di leader della squadra. Più per ragioni tecniche che umane. Il secondo missile porta il nome di Emile Ntamack che dal Giappone sulle pagine di Midi Olympique si è lasciato andare a dichiarazioni poco lusinghiere sullo staff tecnico e sulla squadra nazionale dove adesso gioca suo figlio Romain. Secondo l’ex centro di Tolosa non c’è ombra di carattere e decisionismo fra il gruppo allenatori. Questo provocherebbe un gioco senza anima, per cui il french flair è solo un lontano ricordo. Non c’è che dire, quando si tratta di accendere gli animi fuori dal campo i francesi sono maestri indiscussi.

Premiata ditta Lovotti – Quaglio. Di aggiungere livore o ancor peggio diventare degli haters verso i due ragazzi italiani non ne sentiamo il bisogno. Loro due hanno fatto una stupidaggine e lo sanno. Noi ci siamo espressi sui fatti di Shizuoka difendendo l’aspetto umano e criticando l’aspetto sportivo della vicenda. Questo non toglie che i piloni azzurri nel borsino mondiale numero 3 finiscano dietro la lavagna dei cattivi, soprattutto per aver lasciato in 14 la propria squadra contro un Sudafrica affamato di vittoria come non mai.