Il borsino ovale vol.3

Terzo appuntamento del borsino ovale post Coppa del Mondo. Ecco chi ha preso punti e chi li ha persi nel week end di rugby nazional / internazionale.

Top

Stuart Hogg. Pimpante, veloce, decisivo. Passata la parentesi poco felice del mondiale giapponese, sembra che ad Exeter l’estremo ex Glasgow sia rinvigorito. Il diavolo delle Highlands  è tornato.

Paul Gustard goes to Chelsea. I suoi Harlequins si stanno dando da fare sia in Coppa che in Campionato. I risultati però non la dicono tutta sulle capacità degli arlecchini di giocare un rugby spettacolare. La scossa potrebbe arrivare da una collaborazione inaspettata, dal momento in cui il DOR dei Quins è stato invitato a partecipare ad alcune sessioni di allenamento del Chelsea di Frank Lampard. Un ponte fra due mondi non così lontani come si possa pensare. Infatti Gustard ha ammesso: “siamo due coach giovani che si cimentano in esperienze simili. Ci sentiamo spesso via sms. Il loro campo è lontano solo cinque miglia, e gli farò visita nelle prossime due settimane.”

Stade Toulousain si coccola i suoi campioni. Se il Leinster risulta essere al momento la squadra più accreditata per arrivare in fondo alla Champions, dalle parti dell’ Ernest Wallon stanno arrivando segnali importanti. Tolosa ha riabbracciato Kolbe alla prima uscita post coppa del Mondo e si sta godendo la forma smagliante di giocatori esperti ma inossidabili come Tekori e Kaino. Se avete qualche spicciolo in tasca allora scommettete su di loro..

Niccolò Cannone. Il sito specializzato Rugby365 lo ha inserito nel Top XV del week end di coppa. E come dar loro torto? Cannone, classe 1998, sta rapidamente scalando le gerarchie nel suo ruolo, imponendosi nelle partite più difficili dove peraltro si esalta. In uno spot come quello della seconda linea in cui siamo sempre in carenza di profili adeguati, le sue prestazioni sono incoraggianti per una prossima convocazione in azzurro.

Rovigo e Petrarca. Hanno ipotecato la finale di Coppa Italia 2019/20 con due vittorie nette nelle rispettive semifinali di andata. E menomale che ci sono loro verrebbe da dire. La derelitta Coppa Italia infatti potrebbe trovare uno spunto interessante proprio grazie ad un derby d’Italia che ne rianimerebbe il format, ormai sempre meno attrattivo.

Flop

Dietro la lavagna. Il nostro sport è poco incline ai record. Non per tutti, visto che l’estremo degli Ospreys Dan Evans è riuscito a prendere un rosso dopo 20 secondi di gioco. Meno rapido ma più grave è stato il morso che ha rifilato il flanker delle Zebre Renato Giammarioli ad un avversario dei Dragons durante l’ultima partita vinta in terra gallese. Sei settimane di squalifica e arrivederci al 2020.

Federazione Sudafricana. E’ ufficiale: Matt Proudfoot lascerà lo staff degli Springboks. Uno dei guru fra gli specialisti degli avanti a livello mondiale che probabilmente andrà a rinvigorire proprio quella nazionale inglese che ha contribuito a sconfiggere in finale di coppa del mondo grazie anche ad una prestazione superlativa del suo pacchetto. Il mercato e i contratti del rugby professionistico si sa, non conoscono sentimenti.  Per la federazione sudafricana si tratterebbe però di una perdita significativa in favore di una diretta competitor.

Racing Metro che perde il suo Leone. Nakarawa come tutti i figiani vive il rugby a modo suo. Poco importa che sia una delle seconde linee più forti del circuito internazionale. Il Racing però in maniera corretta e professionale lo ha messo alla porta perchè non ha tollerato il suo ritardo senza giustificazioni al momento di rientrare dalla RWC. Nonostante il provvedimento sia comprensibile è palese che Leone Nakarawa andrà a rinforzare una delle rivali europee dei parigini. Rientro del figliol prodigo a Glasgow? Trasferimento ai Sale Sharks? Tutto è possibile. Intanto i biancocelesti perdono una pedina importantissima nel loro scacchiere.

IRFU ingrata. Il post mondiale di Joe Schmidt è stato meno lusinghiero della sua uscita di scena al termine del quarto di finale con gli All Blacks. Un anno fa era il coach più omaggiato del pianeta,  oggi viene indicato dalla federazione irlandese come il principale responsabile del fallimento alla RWC. Il boss operativo della Irfu, David Nucifora ha commissionato un’analisi dell’ avventura mondiale giapponese riscontrando quattro aree critiche: mancata evoluzione del piano di gioco, ansia da prestazione, scarsa preparazione e deficit di competenze. Tutto vero, tutto legittimo. Però viene da chiedersi: mentre l’Irlanda nel 2018 dominava il mondo, a nessuno è venuto in mente che tutto ciò stava accadendo mentre le altre nazionali si preparavano a carte coperte? No, questo scaricabarile postdatato non è per niente corretto nei confronti di un uomo che ha fatto qualcosa di straordinario per il rugby irlandese.