Il borsino del week end

La consueta giostra dei Top e dei Flop del rugby Nazional – Mondiale. Ecco chi ci ha entusiasmato e chi ci ha deluso la scorsa settimana.

⬆TOP⬆

Michael Hooper: l’impresa degli Wallabies di battere gli All Blacks è riassunta nelle spalle larghe del suo capitano. In 4 partite fra Australia e All Blacks si sono visti in campo 70 giocatori diversi. Solo uno ha giocato 320 minuti senza mai uscire. Michael Hooper.

 

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25 anni di rugby australiano nel bel video di Fox Sports

Edoardo Iachizzi e Sergio Parisse: una parte della pattuglia italiana di Francia se la passa decisamente bene. Il giovane seconda/terza linea romano è sempre più titolare della capolista Vannes, mentre Parisse si è cucito addosso la maglia n.8 del Tolone a suon di numeri. Chapeau garcons! La tomaia delicata di Sergio

Antonio Rizzi: il giovane n.10 delle Zebre sta andando forte. Nelle due ultime partite ha dimostrato che può essere il cervello pensante e creativo della squadra di Bradley. Non esente da errori, ma con una personalità che fa ben sperare per lui e per la nazionale.

Top 10: il bistratto torneo domestico è ripartito con due sole partite all’attivo. Certo, a causa del Covid non c’è molto da festeggiare, ma un piccolo segnale di speranza è arrivato.

⬇FLOP⬇

Paul Grayson: il columnist del Mirror una settimana fa invocava un cambio radicale del Sei Nazioni attraverso la sostituzione dell’Italia con il Sudafrica. Telenovela tanto famosa quanto noiosa. Prontamente smentita dall’annuncio che gli Springboks faranno parte del Rugby Championship per i prossimi 10 anni. Link all’articolo di Grayson

Zebre: dispiace mettere la franchigia italiana fra i flop. Solo che la sconfitta per 18 a 17 in casa degli Scarlets sa più di occasione mancata che di impresa sfiorata. Highlights della partita 

Staff Tecnico del Galles: a Cardiff e dintorni sembra che non regni l’armonia. In pochi giorni lo staff di Pivac ha perso il tecnico specializzato Sam Warburton e l’assistente per la difesa Byron Hayward. Forse il brutto Sei Nazioni 2020 è già motivo di conflitti interni?

Stampa Mainstream: la scelta dei candidati a miglior giocatore del Sei Nazioni è stata giusta. Anche la vittoria di Dupont non è discutibile, ma santo cielo, in nessun top team viene citato uno fra Jamie Ritchie ed Hamish Watson, entrambi bestiali in terza linea per tutto il torneo. Una delle due prestazioni da man of the match di Ritchie