10 cose da fare quando c’è il Sei Nazioni

Il calcio di inizio è lì, dietro l’angolo. Un nuovo Natale Ovale sta per iniziare, così, tra il serio e il faceto vi offriamo le nostre 10 tips sul Sei Nazioni 2021.

1 ANIMO IN PACE

Il  Sei Nazioni è nato 21 anni fa, solo Scozia e Italia non lo hanno mai vinto. Dunque, se sei un tifoso scozzese o italiano mettiti comodo e gustati lo spettacolo delle partite, pur conscio che non ci sarà alcuna possibilità di vittoria finale (se sei italiano preparati direttamente al cucchiaio di legno).

2 HOW TO

Ogni tifoso ha il suo momento catartico, i suoi riti, le sue specialità. Il pasionario ovale è mediamente più svantaggiato degli altri. Niente spettacolo dal vivo, poco rugby in tv e una nazionale che perde sempre. Con queste premesse verrebbe voglia di andare a passeggio col cane e mandare tutto in malora, ma alcune piccole soluzioni ci vengono in aiuto.

3 APPARECCHIA CON CURA

Non solo la tavola, ma tutta la casa. Fai in modo che il tuo compagno/compagna/moglie/marito in caso di disinteresse spudorato abbandonino repentinamente l’abitazione. Il giorno della partita non devono esserci intralci: si parte dalla mattina con la lettura dei quotidiani, un cornetto salato, un caffè in moka e la fuga al Supermercato per preparare il pranzo intimo insieme ai 2/3 disperati che guardano ogni partita dell’Italia insieme a te. Cosa mettere nel carrello? Non deve mai deve mancare un misto di salumi e formaggi del territorio. Possibilmente con fughe in altre regioni: tome piemontesi, pecorini umbri, culatello, sbriciolona ecc. Il primo e il secondo piatto invece sceglieteli voi. Noi suggeriamo un mix sull’asse Roma – Milano con Gricia di primo e  Ossobuco di secondo.

4 BASTA CON IL LUOGO COMUNE DELLA BIRRA

Chi pensa che il Sei Nazioni sia solo un lungo e infinito fiume di birra, allora pensa male. Persiste un clichè secondo cui il rugby in quanto sport di matrice anglosassone si accompagna solo con le birre più classiche della tradizione UK. Falso. Il match va gustato secondo molteplici e variegati sapori. Ad esempio con un calice di Franciacorta prima del Kick Off, del buon Lambrusco di Sorbara per stemperare l’amaro delle sconfitte azzurre, oppure una Blanquette di Limoux quando Dupont attacca intorno ai raggruppamenti. Sia chiaro, se vi piacciono soltanto le sportellate di CJ STander, allora bevete una Kilkenny Strong e arrivederci.

P.S. Se vi state chiedendo perchè nell’immagine in copertina c’è una pinta, la risposta è semplice: la birra ci piace comunque tantissimo.

5 GUARDA LA TV E PROVA AD ABBASSARE IL VOLUME

La premiata ditta Munari – Raimondi ha segnato la storia del rugby televisivo. Va anche detto che progressivamente si sono cristallizzati su una condotta della telecronaca in cui non si capisce dov’è il confine fra la chiacchierata da bar e l’esercizio giornalistico di raccontare il match. A volte, intervallare la visione con un po’ di silenzio al fine di concentrarsi sull’essenza della partita, è un gesto doveroso.

6 SGANASCIATI SUI COMMENTI SOCIAL DEL POST PARTITA

L’internèt ci regala aggratis una arena virtuale tanto democratica quanto delirante. Di solito è gustoso leggere i commenti sugli account ufficiali delle Federazioni coinvolte, specialmente dopo le sconfitte. E….attenzione! I più indiavolati a volte non sono gli italiani.

7 I GRUPPI WHATSAPP

Covid Maledetto hai stroncato il mio gruppetto. Se le normative vigenti ci impongono di invitare a casa pochissimi selezionati amici, tutta la nostra voglia di partecipare si sposta su whatsapp. È lì che a volte nascono dei commenti memorabili. Digitalizzazione selvaggia & humour. Ci sta tutto, ma non dimenticatevi di guardare le partite a discapito della chat compulsiva.

8 POESIA 

Guardare gli highlights degli esteti che hanno fatto brillare il Six Nations negli anni è un dovere istituzionale.  Farlo prima del primo turno è quasi un’esperienza liturgica. Brian O’Driscoll, Shane Williams, Jason Robinson, Chris Paterson, Imanol Harinordoquy, Sergio Parisse e tutti coloro che rendevano i week end della prima decade del 2000 dei momenti di pura poesia sportiva.

9 INCURSIONE

Scendere agli inferi del rugby caucasico è un esperienza mai banale. Oltre al Six Nations bello, quello coi loghi degli sponsor sbrilluccicanti, quello trasmesso in prime time sulla TV, c’è anche il torneo di Rugby Europe con Spagna, Portogallo, Germania, Romania, Georgia e Russia volgarmente chiamato Sei Nazioni B. Gli streaming e le pagine Facebook (soprattutto del rugby georgiano) ci aiutano a vederlo in chiaro e gratuitamente. Perché non provare?

10 SEGUITE OHVALE C…O!!

Blog, Social, Podcast, Fantarugby e lo Zibaldone in Google Docs. Nei ritagli di tempo facciamo di tutto per condividere la passione ovale con i nostri fedeli amici. Voi ricambiate seguendoci.

Soldi non ne prendiamo, ma almeno ne guadagna il nostro ego. Scusate se è poco.