Rimpastone

Al termine della conferenza stampa di presentazione del nuovo staff azzurro è stato ufficializzato in data 19 maggio 2021 il gruppo di tecnici che nel prossimo futuro lavorerà per alzare il livello della squadra nazionale.

Kieran Crowley capo allenatore con licenza di curare l’attacco, Moretti allenatore della mischia, Pilat alle skills, Goosen alla difesa, Sanguin e Di Giulio alla preparazione atletica.

Bye Bye Franco Smith che passa dal campo alla scrivania di Direttore dell’Alto Livello e ciao ciao De Carli che invece non si sa che fine farà.

Questo il riassunto degli avvicendamenti.

Ma ha senso coinvolgere adesso Crowley  nel progetto tecnico della squadra nazionale?

L’allenatore neozelandese sarebbe dovuto approdare logicamente in azzurro al termine della stagione 2018/19, quando la Benetton sfiorò le semifinali di Pro 14 concludendo al meglio una cavalcata esaltante in campionato e parzialmente anche in Coppa.

Adesso, dopo due anni a dir poco travagliati, non si capisce quale filo logico ci sia dietro questa promozione.

Premesso che Crowley, coach signorile nei commenti (in inglese), asciutto nelle analisi e lucido nelle scelte, ha dimostrato di essere un uomo di rugby come pochi ne abbiamo in Italia, verrebbe da chiedersi: è stato scelto come nuovo tecnico della nazionale per meriti acquisiti sul campo oppure è il timbro di facciata della nuova gestione federale impegnata nelle pulizie di primavera?

E poi, Marius Goosen alla difesa è ancora un tecnico inamovibile per gli equilibri dello staff?

La sensazione è quella di un rimpasto generale dovuto all’esigenza di mostrare discontinuità politica piuttosto che una nomina, quella di Crowley, dettata da una strategia chiara.

Già, perché se mettere in discussione Franco Smith fa parte del gioco (13 partite, 13 sconfitte ), è un po’ meno comprensibile assistere ad un recruiting tutto interno alle franchigie. Insomma, per dirla chiara: se volevamo dare una scossa definitiva alla piramide del movimento ci voleva il nome ad effetto. Quello del coach internazionale con il CV lungo chilometri e i trofei vinti in bacheca. Un demiurgo capace di indicarci la via.

Invece Franco Smith sarà parcheggiato a dirigere l’alto livello federale senza aver mai svolto un ruolo analogo e Kieran Crowley, con un curriculum sportivo tutto sommato normale, prenderà il timone della squadra nazionale interrompendo quello Smith-pensiero di fatto mai iniziato.

Nonostante il Presidente Innocenti parli di scelta molto meditata, si sente odore di operazione al risparmio.

Da tifoso non posso che augurare il miglior in bocca al lupo a Crowley, perché un ex All Black non potrà che metterci tutto il meglio di se stesso, dobbiamo starne certi.

Da opinionista del Bar dello Sport invece sono piuttosto perplesso per un’investitura su cui ad oggi non possono che esserci più dubbi che certezze.

Forza Italia, e che qualcuno lassù ce la mandi buona.