Il momento

Età e percorso non contano, se stai dimostrando sul campo di essere il migliore

Per un solo minuto di differenza Tommaso Menoncello sopravanza Michele Lamaro nella lista dei giocatori più utilizzati dal Benetton Rugby in questa stagione.

Solo che il flanker romano porta la fascia di capitano nel club e in nazionale, mentre l’altro è il più giovane membro della rosa biancoverde: nato il 20 agosto 2002, è qualche mese più piccolo degli altri componenti della brigata di imberbi neomaggiorenni alle dipendenze di coach Marco Bortolami, composta da Leonardo Marin, Alessandro Garbisi e Lorenzo Pani.

Cinquecentonovantacinque minuti giocati, 8 presenze in 9 gare stagionali disputate dalla squadra, 7 partenze dal primo minuto e 4 mete sono il bottino provvisorio della notizia più lieta del rugby italiano in questa annata per il momento piuttosto grigio.

Con la prestazione da man of the match (anche se gli è stato poi preferito Giovanni Pettinelli per il premio ufficiale) nel derby della vigilia di Natale contro le Zebre, Menoncello ha conquistato il suo posto nell'èlite del rugby italiano.

Una meta e un assist sono solo i due highlights della solida prestazione del trequarti veneto sul palcoscenico speciale del rugby italiano. E se la marcatura individuale lascia sorpresi soprattutto per la leggerezza dei 3 errori consecutivi al placcaggio di Danilo Fischetti, Oliviero Fabiani e Carlo Canna, l'assist con cui ad inizio secondo tempo manda in meta Nacho Brex è un colpo notevole: Luca Sperandio recupera il pallone in aria contro Jacopo Trulla, la palla carambola fra le mani di Menoncello che prima resiste in maniera notevole, con un colpo d'anca, al tentativo di placcaggio di Pierre Bruno e poi, travolto da Asaeli Tuivuaka, riesce ad alzare il pallone con cura e lucidità al centro argentino tenendo sollevate le gambe per non finire fuori.

Franco Smith e Marius Goosen, sugli spalti di Monigo, non avranno potuto fare a meno di notare come il 19enne si è messo in mostra.

Che Tommaso Menoncello fosse un giocatore dalle potenzialità importanti lo si sa da tempo. Già ai tempi della nazionale under 18 era indicato come il talento più luminoso della sua generazione, all'interno del gruppo che nel 2019 vinse due partite al Six Nations Festival, contro Scozia e Galles.

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Il suo passaggio in nazionale under 20 lo ha visto brillare meno del previsto nei ranghi della squadra di Massimo Brunello, con un Sei Nazioni di categoria nel 2021 dove ha disputato una gara come ala e tre partite da secondo centro, brillando meno del previsto all'interno di una squadra piena di talento. La sua convocazione recente con la nazionale A per le partite contro Spagna e Uruguay, però, ha testimoniato la solida crescita avuta dall'estate in poi e consolidata con l'avvio della stagione di United Rugby Championship.

Non solo Smith e Goosen si saranno accorti del rapido concretizzarsi del suo talento. In un 2022 che lo dovrebbe vedere fra i protagonisti della under 20, Menoncello si sta concretamente candidando a un posto in nazionale maggiore. D'altronde, nei tre ruoli che ha ricoperto quest'anno (primo e secondo centro, ala) non ci sono molti altri profili azzurrabili che hanno fatto meglio di lui e che hanno espresso una tale completezza di mezzi tecnici, atletici e fisici.

Il 13 gennaio Kieran Crowley diramerà l'elenco dei giocatori convocati per il Sei Nazioni 2022. Per Tommaso Menoncello c'è ancora il derby di scena a Treviso per convincere l'head coach che non importa l'età o il percorso: quando è il momento, è semplicemente il momento.