Boffellando

O dell'assistere ad un giocatore nel suo prime

Nel 1979 Enzo Jannacci pubblica Foto Ricordo, uno dei suoi album più riusciti. C’è una canzone, La Poiana, che racconta delle montagne lombarde, della gente che le abbandona mentre la poiana no, la poiana resiste ostinata, mentre se ne vanno “Quattrocento dalla Val Brembana/Settecento dalla Val Vigezzo/Cinquecento dalla Val d’Introbio” per finire “A bruciare nelle ciminiere/A morire nelle petroliere/A crepare dentro alle miniere/Ma la poiana no”.

Chissà se fu quello il momento in cui da Camerata Cornello, sperduto paesino della Val Brembana, partirono i Boffelli. D’altronde all’inizio del Novecento il borgo aveva più di mille abitanti, divenuti 800 nel primo dopoguerra e appena 500 alla fine degli Anni Settanta.

Emiliano Boffelli, trequarti dell’Argentina, ha dichiarato una volta che la sua famiglia ha origini bergamasche, proprio di Camerata Cornello, ma non ha mai precisato altri dettagli sui suoi legami con l’Italia.

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Non che King Boff, come lo chiamano oggi i suoi tifosi scozzesi, sia mai stato uomo di tante parole. Nessuna dichiarazione da copertina, solo una solida eccellenza con ognuna delle maglie che ha vestito in carriera: Duendes, Jaguares, Racing 92, Edinburgh.


A proposito di dichiarazioni di una certa rilevanza, per i non ispanofoni, questo è quello che ha detto all’incirca alla fine della partita di domenica: “Abbiamo sfruttato il fatto di essere qui a giocare davanti a 80mila persone. Di essere solamente noi con alcuni, pochi tifosi argentini. Volevamo vincere a Twickenham dopo 16 anni e ce l’abbiamo fatta. La giocata con cui ho fatto meta non era mai venuta così bene in tutta la settimana. Ci siamo prefissi di non considerare più queste vittorie come trionfi storici, ma qualcosa di normale.” 

Con i 25 punti segnati in Inghilterra-Argentina di domenica 6 novembre, però, Emiliano Boffelli ha finalmente dichiarato al mondo intero quello che chi lo segue più da vicino ha incominciato a intuire da circa un anno a questa parte: stiamo assistendo al prime di un grande giocatore.

Che Boffelli fosse un giocatore importante lo sanno e lo sapevano tutti. Incomincia a farsi notare nel 2015, alla sua seconda apparizione con l’Argentina al mondiale U20, che quell’anno si gioca in Italia. L’anno precedente apparteneva all’anno dei più giovani, ed era utilizzato soprattutto dalla panchina. I Pumitas arrivarono noni nel 2014 come nel 2015, ma il percorso fu nettamente diverso: l’anno precedente persero nettamente le prime tre partite, poi salvarono la faccia contro Fiji e Scozia, mentre nel torneo organizzato tra Viadana, Cremona, Parma e Calvisano fu tutta un’altra storia, con una partita persa di 2 contro l’Irlanda e di 3 contro la Nuova Zelanda poi vincitrice e un memorabile 46-5 rifilato agli Azzurrini di Jake Polledri e Matteo Minozzi, tra gli altri.

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In quel torneo Boffelli è il numero 15 titolare, si alterna con Domingo Miotti dalla piazzola. Segna tanto e si mette in luce. A novembre i Pumas lo chiamano e lo mettono in campo in un test non ufficiale con i Barbarians, a soli 20 anni. L’anno successivo è già uno dei Jaguares e per quattro anni milita nella franchigia argentina, mentre debutta a livello internazionale nel giugno del 2017, proprio contro l’Inghilterra. Riceverà poi la nomination a Breakthrough player of the year, il giovane dell’anno insomma, premio che sarà poi vinto da Rieko Ioane.

La vittoria del premio da parte del neozelandese dice già qualcosa del Boffelli che conosciamo: un giocatore di cui tutti riconoscono l’eccellenza e il talento, ma non una macchina da highlights. Dimensioni fisiche importanti, una sicurezza nel gioco aereo e una delle pedate più potenti e precise del globo terracqueo, ecco tracciato l’identikit di Emiliano da Rosario.

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Ora, però, siamo tutti testimoni.

Dopo qualche mese da joker medical nel Racing 92, nell’estate del 2021 passa a Edinburgh e nella capitale scozzese si afferma subito come uno dei giocatori più importanti dello United Rugby Championship. Nella scorsa stagione ha accumulato 1400 minuti in campo e segnato 165 punti fra campionato e coppa. Una forma che non solo ha riportato in questa stagione, ma ha addirittura scalato ulteriormente le marce, diventando un giocatore che in questo momento sta toccando vette per lui senza precedenti.

Nella capitale scozzese ha segnato 33 punti in 4 partite muovendo a commozione i tifosi della franchigia.

In nazionale ha ormai stabilmente ceduto il ruolo di estremo al più funambolico Juan Cruz Mallìa, ma è un insostituibile: ha giocato tutte le partite per 80 minuti dal 12 settembre 2021 a oggi, ha segnato la meta decisiva per battere la Scozia a luglio, ha marcato 69 punti nel Rugby Championship 2022 e ha offerto una serie di prestazioni sublimi che ci fanno capire che cosa diventa un giocatore forte quando entra nel periodo dorato della sua carriera.

L’apice potrebbe averlo toccato domenica, con una prestazione clamorosa sia dalla piazzola (per Opta il suo 7/8 ai pali vale 4.2 punti in più del risultato atteso rispetto al calciatore internazionale medio) che nel resto della partita, coronata dalla strepitosa meta collettiva in prima fase.

Il rapporto con i pali è mistico, nello spogliatoio è ormai uno dei leader. A 27 anni quello che è stato un ottimo giocatore si è trasformato in un protagonista assoluto.

Kick Prediction - Eng v Arg
Per la posizione dei calci tentati da Boffelli, ci si aspettava che potesse segnare 15.8 punti, mentre ne ha segnati 20 – fonte: The Analyst

Dopo alcuni anni di anonimato, la cura Cheika sta ridando vigore a questa Argentina nel momento giusto, alla vigilia di una Rugby World Cup, e Boffelli ne sta approfittando, trasformandosi in astro brillante di una squadra rifiorita dopo un periodo di stasi.

A noi che della partita di domenica siamo gli immediati posteri, l’ardua sentenza di stabilire se sarà capace di fare ancora meglio. D’altra parte, Emiliano Boffelli ha nell’Inghilterra l’avversario simbolo della sua carriera: ha segnato il suo esordio con la nazionale U20, quello con la nazionale maggiore, l’ha eliminato dalla prima Rugby World Cup della sua carriera, quella del 2019. Il prossimo incontro è fissato per il 9 settembre 2023 al Velodrome di Marsiglia: l’obiettivo è andare sempre più in alto.