Provaci ancora Quade

Dalla fine del diciottesimo secolo ad oggi l’Australia è una terra di seconde opportunità. Prima le colonie penali che offrivano un riscatto ai detenuti inglesi, poi le ampie risorse del territorio che davano lavoro a giovani volenterosi provenienti da ogni parte del mondo.

Infine  il rugby, lo sport che piace, ma che in patria esalta un po’ meno del League e del Football Australiano, dove il talento di tanti Wallabies ha consentito ai ragazzi d’Oceania di competere sempre per la vetta del mondo.

In questo strano 2021 c’è spazio per tutto, anche per rivedere quel genio coatto di Quade Cooper.

Il penalty con cui ha sconfitto gli Springboks chiude un cerchio.

Entrato  di prepotenza nel rugby dei grandi, Cooper ha fatto di tutto: vinto, convinto, perso e irritato. Ha rubato scrosci di applausi, ma anche fischi. È stato un giocatore professionista corteggiato e bistrattato. È sceso sul ring, ha infiammato le platee dei Social Media a suon di acrobazie, ma ha raccolto anche i cocci di un atteggiamento arrogante che spesso lo ha relegato ai margini dell’alto livello.


WTF Quade!

Se oggi passeggiate per un campetto spelacchiato del’Italia rugbistica e sentite un ragazzino under 17 dire che ha “steppato”, lo si deve a Cooper e al suo vasto repertorio di magie.

C’è chi come il suo connazionale Robbie Deans ha provato a soffocarne la vena creativa, e chi, come il paterno Dave Rennie lo ha riproposto in squadra accettandone pregi e difetti, responsabilizzandolo in funzione  del collettivo.

Il Cooper versione 2021 è semplicemente meno scoppiettante e forse anche meno forte del Cooper che tutti conosciamo. Di sicuro è un giocatore più utile a questa Australia che appare agli occhi dei tifosi come un cantiere aperto.

Rennie ha il pregio di averci creduto, mettendolo al sicuro dentro una struttura di gioco che ne esalta la maturità decisionale e ne copre i limiti di un atletismo sfumato.

Il primo round racconta di un 8 su 8 al piede, tanti palloni gestiti con semplicità e la certezza che a 33  anni non tutto è finito.


Gli highlights del 3°round

Adesso arriva la parte difficile del gioco. Conservare un posto nei primi XV, garantire continuità, performare ancora per la squadra. In poche parole confermarsi.

Chi ama questo sport ha un solo messaggio in testa: provaci ancora Quade.